Le criti’he cinematografi’e di Macchinadelpopolo: Toi stori tri

TOY STORY 3

(Stasera m’è toccato vedere un po’ di Toistori tri co’ figlioli di casa, e allora riporto la mi’ allora Critica Costruttiva…)

Oggi s’era di lacrima facile.

Gl’è proprio vero che il mondo cambia rapidamente, tu vai a vedere un cartone animato e tu capisci che invece che per i bimbetti il filme l’hanno fatto per te, babbo (e mamma) testa di cazzo che un tu capisci icchè vòl dire vivere in pace col mondo.

Alla Disnei si vede che lo sanno, perché cianno messo tre anni a fa’ poco meno di du’ore d’animazione per dire una cosa che in cinque minuti se la capisci bene sennò tu vedi che sequela di guerre vien fòri.

E tutto basato su’ balocchi!!!

In effetti unn’ho capito perché come colonna sonora un cianno messo Profumo e Balocchi, sapete quella canzoncina di Luciano Tajoli? Forse perchè Andy, il ragazzino protagonista, un cià la mamma zoccola… si, in effetti a pensarci bene, meglio Cocciante…

Oddio…

Insomma, il filme in tre d detto anche ddd, gliè spettacolare, con questi balocchi che sembrano uscire dallo schermo e la gente con gl’occhialini che allungano le mani per acchiapparli solo per il fatto che un costano nulla.

La storia l’è basata sulla rivelazione che gl’asili son frequentati da bimbetti più stronzi di quelli che fa il mi’ fratello più piccolo d’età, ma non di fisico.  Infatti Vudi, Baz, la Barbi e tutti gli altri  all’ingresso di Endi al colleg dovevano essere messi in soffitta, ma finiscono per sbaglio in una di queste scuole materne americane dove è evidente allevano i serial killer che poi fanno stragi nei colleg (scritto colleg). All’interno della scuola ci son più sale, in una delle quali ci vanno i più piccoli che sono dei massacratori terrificanti di giocattoli. Sguardi satanici, bava alla bocca, parole incomprensibili costringono i poveri giocattoli, speranzosi di aver trovato nuovi bimbi a cui affezionarsi, a buscarne quanto sette ciuchi in Sicilia prima dell’avvento di Ford.

“Ma chi cazzo sono questi???”, “Bastardi fin da piccini!!!”, “la maiala di tomà!!!”, queste le frasi di Baz e compagni tradotti dalla Disnei in “Ahi” “ohi” Uhi” più alla portata di eventuali preti in sala.

Nello scorrere della storia vien fòri un pelusc a forma d’orso col pelo rosa. Ora, capace che dopo l’uscita del filme di questi orsi ne vendino a milioni, ma un orso rosa che profuma di fragole è da rimbambiti. Non per niente è un pelusc stronzissimo per il fatto che la su’ padroncina se l’era dimenticato in un campo durante un picche nicche. Vorrei vedere, capace che quando gliel’hanno regalato l’abbia detto “o che troiaio di regalo vu m’avete fatto?”. Insomma, un sto a raccontarvi tutta la storia di come si son ritrovati tutti a casa di Endi e il pelusc cattivo attaccato a un camion della spazzatura, ma piuttosto vorrei raccontavvi come da ultimo il buon Endi, diciassettenne scoglionato decide di regalare tutti i suoi balocchi a una figliolina  che abita vicino a casa sua.

“Trattameli bene…” gli dice lacrimando Endi. Io pensavo che c’avesse la congiuntivite, ma un cartone con la congiuntivite… mah… infatti mi son voltato e ho visto che anche gli spettatori piangevano. Caspita, un’epidemia di congiuntivite… no, non credo.

“… sono stati sempre con me… specie Vudi… lui è speciale… lui non ti lascia mai da solo… non ti volta mai le spalle…”. In effetti il cau boi non ha mai lasciato i su’ amici, neppure quando son finiti nella discarica. Questi si che sono amici!

Tutt’il filme è un messaggio straordinario all’amicizia, ma qui s’è raggiunto l’apice e giù lacrime sembrava gaiser islandesi al rovescio.

Se si va a fondo a fondo, direi che se si piange così unn’è che ci si sforzi troppo poco a cercarla, l’amicizia?

O piuttosto perchè c’è voluti 10,30 euri per vedere il filme?

Ps: spettacolare storia d’amore tra Barbi e Ken, che quando cammina pare gl’abbia l’emorroidi.

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